Trattori 3.0, come cambia il mondo dell’agricoltura

Sensori elettronici, aria condizionata e computer di bordo. Non si parla dell’ultima nata in una casa automobilistica, ma di un trattore, che per intenderci non ha niente a che vedere con quello guidato da Renato Pozzetto nel film Il ragazzo di campagna. Il mondo dell’agricoltura è cambiato e basta visitare determinate aziende agricole per capire quali strumenti vengono utilizzati. E tra le tante che rendono verde la penisola, c’è chi ha deciso di acquistare nuovi mezzi dotati di tecnologie innovative come quelli messi a disposizione come Landini o Deuz. E posso assicurare che a primo impatto, parlando ad esempio di trattori, ci si può trovare davanti veicoli che in certi tratti ricordano le linee di alcune auto sportive. Basta salire nella cabina di comando per capire che la tecnologia è entrata nel cuore dell’agricoltura. Come? Diminuendo i tempi del lavoro, i costi di produzione e lasciando a un joystick la programmazione delle operazioni da svolgere. Ma non è tutto, si parla anche di diminuzione delle emissioni, e in alcuni mezzi, paragonabili per i prezzi alle auto da sogno, si passa dai sedili riscaldabili alla possibilità di scegliere il pilota automatico. Insomma, a bordo manca solo una console per videogiochi e per il resto è come avere una fuoriserie da usare solo in campagna. Il cuore di questi mezzi è attraversato da sistemi satellitari, computer di bordo e sensori elettronici che permettono la cosiddetta “agricoltura di precisione”. I satelliti, come spiegato da Federunacoma, Federazione italiana costruttori macchine agricole, sono in grado di “leggere” il territorio e di effettuare una mappatura precisa delle caratteristiche dei terreni, della loro conformazione orografica e anche del grado di umidità presente. L’obbiettivo è ottimizzare la produzione e per farlo, oltre agli strumenti informatici, esiste inoltre un’ampia gamma di sensori in grado di controllare ogni fase di lavoro, consentendo di migliorare e razionalizzare al massimo l’uso dei fattori produttivi e delle risorse naturali. Da vari anni l’industria della meccanica agricola ha sviluppato tecnologie d’avanguardia per la gestione ottimale delle trattrici, ma anche delle macchine operatrici e delle attrezzature per ogni tipo di lavorazione. Ma per ogni innovazione, si sa, c’è un prezzo da pagare e in questo settore non è per tutte le tasche se si parla di una determinata gamma di prodotti. A investire in questi mezzi sono sopratutto le grandi imprese che riescono ad ammortizzare i costi o quelle che effettuano lavorazioni in conto terzi. Il cambiamento c’è stato, è ancora in corso, ma in alcuni casi anche a livello umano. Per certi lavori prima ci si stancava fisicamente, ci si alzava presto, e in tante campagne c’era un’armonia che può raccontare solo chi ha vissuto quei periodi. Oggi in alcune aziende in cui si è scelto di investire sulla tecnologia, decine e decine di persone sono state sostituite da questi nuovi mezzi. E dentro una cabina e davanti a uno schermo si è da soli per intere giornate. Certo, si avrà più tempo libero e a fine giornata si sarà meno stanchi ma a pensarci bene c’è qualcosa di nostalgico. Di sicuro sono cambiate le priorità e se si vuole rimanere nel mercato bisogna restare al passo con le nuove tecnologie che, favorevoli o meno, modificano la vita della persone.

Fonte: https://www.wired.it

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